Porto Pim

Porto Pim, comunque, è uno scorcio che ci ha colpito molto favorevolmente. È stato uno dei posti che abbiamo visitato un po’ in ritardo, forse proprio perché lo consideravamo abbastanza obbligatorio, e quindi tendevamo a respingerlo. Ci sono dei bar e dei ristoranti che si affacciano sopra la spiaggia: non ci troverete niente di più che appena decente da mangiare, ma vale la pena fermarsi a bere qualcosa sotto i tendoni a forma di vela rossa, ammirando il placido specchio di mare. Se poi siete anche già stati a vedere il piccolo museo dei balenieri, in cui, nei luoghi originali, vi descrivono minuziosamente come avveniva la lavorazione delle balene catturate, allora sarà quasi inevitabile trovarvi ad immaginare le scene, cruente e nello stesso tempo banali come qualunque lavoro quotidiano, che lì sono avvenute fino all’inizio degli anni 80.

Scorcio sul paesino di Porto Pim, una delle baie più tranquille

La spiaggia e il Monte Guya, un piccolo vulcano spento…

…dal doppio cratere. Oggi invaso dall’oceano.

Porto Pim visto dal Monte Guya

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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