Mangiare alle Azzorre

Mangiare alle Azzorre 1: gusti locali

Lungi da noi proporre qui una lista di posti dove mangiare o suggerire pietanze particolari. Fedeli al principio di raccontare quel che ci ha colpito (ma ben consapevoli che ad altri questi particolari potranno risultare assolutamente privi di interesse), vogliamo segnalare due singolarità legate al mangiare alle Azzorre.

La prima è che, fuori dai grandi centri (cioè, per quel che abbiamo visto noi, fuori dai capoluoghi delle singole isole) scordatevi di cenare dopo le nove di sera. Magari sulla porta del ristorante c’è scritto che chiude alle 22, ma state praticamente certi che non è vero. Se arrivate dopo le 21, è possibilissimo che troviate addirittura i camerieri che già lavano per terra e riordinano per il giorno dopo.

La seconda cosa che abbiamo dovuto imparare a tenere ben presente è che la passione culinaria fondamentale degli Azzorriani è l’aglio (loro dicono che lo è di tutti i portoghesi, ma, sulla base delle nostra esperienza, non è proprio così inequivocabilmente vero: di più, ci è sembrato che questa predilezione sia più marcata a Sao Miguel che Faial). A seconda dei posti dove mangerete, potrebbe capitarvi di assaggiare una bistecca di carne o un lombo di maiale e non riuscire a distinguerli l’uno dall’altro perché l’unico sapore che sentirete è quello della salsina all’aglio che ricopre entrambe le pietanze. Addirittura, troverete facilmente l’aglio direttamente all’interno dell’impasto degli Hamburger. E a quel punto non c’è proprio scampo.

Naturalmente non è così dappertutto. Nei centri più grandi troverete ristoranti che propongono piatti “ripuliti” con una certa efficacia, piatti cioè in cui si è riusciti a mantenere un discreto gusto specifico, ma senza devastare il palato dell’avventore medio. Se però amate magiare nei piccoli locali, dove vanno di solito gli abitanti del posto, sappiate che a “quelli del posto”, appunto, l’aglio piace parecchio. Se poi piace anche a voi, le Azzorre sono il vostro paradiso.

Mangiare alle Azzorre 2: i barbecue

Una cosa che vedrete più o meno a ogni curva della strada, alle Azzorre, sono delle piazzole attrezzate con tavolini e sedili in pietra o legno e, immancabili, uno o più posti fissi di cottura, con le loro griglie, i loro caminetti, la caldera per la brace. Insomma, una delle passioni degli azzorriani è il barbecue.

Se vi capiterà, come è successo a noi, di trovarvi alle Azzorre il 15 di agosto, scoprirete che quella data (che è festa nazionale) è un po’ come la pasquetta o il primo maggio per noi. La tradizione vuole che sia dedicata alla scampagnata fuori porta. Da un certo punto di vista si tratta di una tradizione un po’ strana, dato che comunque le Azzorre sono poco densamente popolate e quindi la maggior parte degli abitanti vive in case monofamiliari dotate, in giardino, di barbecue privato e quasi tutti hanno un pezzo di terreno, degli animali, spesso direttamente nel giardino di casa. Evidentemente, però, a loro piace in particolare andare fuori con gli amici e organizzarsi tutti assieme per una grigliata in un miradouro con bella vista. Il giorno di ferragosto è stato, da questo punto di vista, impressionante. Non c’era miradouro che non fosse stipato di famiglie intente ad arrostire l’impossibile e, nel parcheggio, addirittura auto in doppia fila!

Senza arrivare a questi livelli, anche il sabato succede un po’ la stessa cosa, tanto che, in maniera per noi del tutto controintuitiva, molti ristoranti osservano il giorno di chiusura proprio il sabato. Questo perché in effetti, se una quantità molto rilevante  dei possibili avventori passa una buona parte della giornata a sgranocchiare coscette di pollo alla brace con la famiglia e gli amici, è improbabile che poi quella sera abbia voglia di andare al ristorante. Quindi, tanto vale chiudere. C’è solo qualche locale, nei centri più grandi, che non segue questa logica, almeno in agosto, ed infatti  è regolarmente pieno di turisti. Se però negli altri mesi dell’anno, quelli cioè meno turistici, gli stessi locali continuino in questa loro politica, questo sapremo dirvelo quando vinceremo alla lotteria e potremo permetterci di andare in viaggio anche fuori stagione.

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