Conclusioni

Quando si viaggia, ci sono posti di cui ci si innamora e altri, apparentemente simili, apparentemente, forse, anche più dotati di teoriche attrattive, che invece ci lasciano indifferenti, se non addirittura ostili. A noi questo è successo con Faial e Sao Miguel.  Dopo pochi giorni in quest’ultima, infatti, se avessimo potuto ce ne saremmo tornati a Faial. Indubbiamente si possono trovare una serie di ottime spiegazioni razionali e contingenti per questo fenomeno, ma il sospetto è non siano la verità. Certo, senza dubbio non appena arrivati a Sao Miguel ci siamo trovati immersi in un clima pessimo, che faceva pensare alla famosa cartolina di saluti dalla Scozia. Avete presente? La cartolina è di divisa in due. Sul lato sinistro c’è il disegno, simpatico e un po’ fumettistico, di una pecora con il tipico muso nero e un aria perplessa, che se ne sta in piedi sotto la pioggia e una scritta a mano recita “Winter in the highlands of Scotland”. Dall’altro lato, a destra, la stessa identica pecora, sotto la stessa identica pioggia, e la scritta “Summer in the highlands of Scotland”. Sao Miguel per noi è stato un po’ così: un tempo quasi sempre pessimo, con pioggia o comunque una costante copertura nuvolosa.

Però, al di la di questo, la sensazione che abbiamo avuto (e ne abbiamo discusso parecchio tra di noi) è stato che a Faial qualcosa fosse in sintonia con noi, mentre a Sao Miguel no. Riguardando le foto, ad esempio, ci siamo resi conto di avere immagini degli scogli di Porto da Eira presi in almeno tre occasioni in sempre diverse condizioni di mare e di luce. Niente di simile è avvenuto a Sao Miguel. Ci è capitato, certo, di tornare più volte nello stesso posto ma non perché – come nel caso di Ponta da Eira – ci sentissimo desiderosi di essere di nuovo proprio lì, bensì solo per caso o perché speravamo che, almeno quella volta, ci fossero condizioni di luce migliori per una foto su Lagoa verde e Lagoa azul o meno gente a contendersi l’acqua calda delle vasche di Caldeira Velha.

Una considerazione che ci è venuto di fare è stato che probabilmente per noi Sao Miguel è troppo grande. Ci vuole troppo tempo per spostarsi (almeno un’ora e mezza di macchina per andare da Mosteiros al Nordeste, per esempio) e anche gli scenari sono un po’ troppo ordinariamente continentali.

Dovendo tornare alle Azzorre, probabilmente Sao Miguel la lasceremmo del tutto da parte, concentrandoci su Sao George, Pico, Terceira. Per chi invece non ci è mai stato, forse vale il discorso che abbiamo letto sulle guide: si può venire anche solo a Sao Miguel per avere una panoramica complessiva dell’arcipelago: mucche, colate laviche, picchi scoscesi, fonti termali, laghi nelle caldere di vulcani spenti e piscine naturali dove fare il bagno. Però un po’ tutto, è parso a noi, con una coloritura vagamente da supermercato.

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