La celebrazione

La chiesa di San Michele al Pozzo Bianco ci accoglie tra le sue mura antiche dove Padre Rinaldo dà inizio alla celebrazione…. anche aiutandoci con gesti discreti a ricordare chi debba mettersi a sinistra e chi a destra… eravamo un po’ emozionati, sapete!

 

E qui è il caso di raccontare un piccolo episodio: la macchina che doveva prendere Elena è arrivata solo pochi minuti prima dell’inizio della Messa, perché la via dell’abitazione dei genitori ha cambiato nome e il navigatore non la trovava. In ansia per il ritardo, la signora Vittoria non è voluta partire prima della figlia, assieme agli altri invitati che l’avrebbero accompagnata, mentre il signor Alessandro avrebbe viaggiato con la figlia. Quando l’autista è finalmente arrivato, ben sapendo che la sposa non aveva nessuna intenzione di rispettare la sciocca tradizione dell’arrivo in  ritardo, ha sfruttato tutti i 200 cavalli della Jaguar per arrivare in tempo. Naturalmente, l’auto della mamma di Elena non poteva tenere lo stesso passo. Complici anche le difficoltà di parcheggio, la madre della sposa è arrivata, alquanto trafelata, quando la cerimonia era iniziata da qualche minuto. Tutto bene comunque, ora ci siamo tutti.

La mamma di Elena cerca di capire a che punto siamo

I testimoni degli sposi sono ai loro posti: Mario e Nicoletta

e Lucia

Il Padre di Alessio e Marta leggono i brani del libro della Sapienza e il Salmo responsoriale. Raffaele, per l’occasione, ha sfoggiato gli occhialini, che non mette praticamente mai. Però l’emozione si sentiva. Sarà che per un padre deve essere emozionante leggere un brano dal libro della Sapienza che esordisce proprio con un “Figlio mio”….

il papà di Alessio legge la prima lettura

La cugina di Elena, Orietta, legge la Lettera di San Paolo

Don Rinaldo ha pronunciato una splendida omelia. Il succo è stato, più o meno: “Se avete letto il loro sito (questo), vi sarà ormai chiarissimo che cosa significano per loro le letture che hanno scelto. Letture anche un po’ forti: l’albero si riconosce dai suoi frutti. Non guardare la pagliuzza nell’occhio dell’altro ma la trave nel tuo. Avete scelto queste cose, certo, adesso dovrete confrontarvici! Ma io vorrei provare a cercare di vedere un po’ cosa significano per noi, per tutti noi che siamo qui, queste letture e anche il senso del nostro partecipare a questo matrimonio.” E su questo tema ha speso parole che raramente abbiamo sentito ascoltare con tanta attenzione in analoghe circostanze.

 Ma eccoci arrivati al Rito del Matrimonio

Il consenso….

…non vi diciamo la preoccupazione, prima. Alessio, addirittura, aveva letto da qualche parte di uno sposo che, per l’emozione, trovandosi davanti il testo standard predisposto per il consenso, aveva letto precisamente quello che c’era scritto, cioè: “Io (nome), accolgo te…”. Invece, tutto è filato liscio, Alessio è riuscito ad avere la freddezza di dire il suo, di nome, ed il momento è stato bello come ci aspettavamo. In compenso, Elena ha risposto “Ti”, invece che “Si”… ma glie lo passiamo!

Lo scambio degli anelli.

Alessio, che aveva letto la formula del consenso con grande fermezza, credeva di aver vinto l’emozione. Invece mentre recitava la formula del “ricevi quest’anello” si è sentito incrinare la voce per due volte! Elena invece si è comportata benissimo, salvo il fatto che, poi, cercava di mettere la fede ad Alessio all’anulare della mano sbagliata!

Beh, non ci crederete, ma queste papere, questi momenti di emozione oggi sono tra i ricordi più belli e vividi di quei momenti.

 

 Ecco, questa è la mano giusta!

Sposi…..

La Preghiera della mamma di Alessio.

La signora Raffaela, che era ancora un po’ instabile nel camminare dopo la grave caduta e le fratture di solo pochi mesi prima, si è invece alzata inaspettatamente e con sicurezza è andata a leggere le preghiere, cosa che ha fatto con chiarezza e determinazione. Un bel carattere, entrambe le mamme!

La scambio della pace….

Tutti, dopo, ci dicevano: ma cosa stavate sempre a parlottare tra di voi e a sorridere di continuo. Beh, è semplice: eravamo contenti e, come sempre, avevamo un sacco di particolari che avevamo notato da commentare.

E poi è iniziata la celebrazione Eucaristica.

Conclusa dalla solenne benedizione finale.

E fuori. Sotto la tradizionale pioggia di riso.

Avevamo organizzato tutto a puntino, compreso l’acquisto di appositi coni di cartoncino dello stesso colore degli inviti per contenere, appunto, il riso. Naturalmente, all’ultimo momento ce li siamo completamente dimenticati, ma Marica, con molta praticità, ha risolto il problema in maniera rustica ma efficace (e grazie anche a Pasquale, che è stato spedito all’ultimo istante a comprarne un chilo al supermercato!)

 Notare l’elegante sacchetto in plastica…

Comincia a piovere, ma la sposa si lancia impavida sotto l’acqua. Una delle foto più belle del magnifico servizio realizzato da Franco Milani…

… e così, ci ritroviamo tutti rifugiati sotto l’androne di San Michele, mentre il pullman cominciava a trasportare gruppi di invitati a villa Caroli Zanchi. E’ stata una pioggia benedetta, perché ci ha dato modo di restare per qualche tempo a chiacchierare tutti assieme in uno ambiente intimo e inusuale.

Ma adesso è tempo di andare. La festa ci aspetta!

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